C'è solo un leader mondiale, Xi Jinping a parte, che non ha speso una parola per la morte di Papa Francesco: Benjamin Netanyahu. E forse è davvero meglio così. Perché Papa Francesco ha avuto il coraggio che tanti altri non hanno avuto. Ha definito la guerra a Gaza per quello che è: un gen*cidio, una pulizia etnica. Ha riconosciuto a nome del Vaticano, già nel 2015, lo Stato di Palestina. E nel suo ultimo messaggio pubblico ha dedicato il pensiero finale proprio ai palestinesi, vittime di "una drammatica e ignobile situazione umanitaria". È stato uno degli unici ad alzare la voce. A dire le cose come stanno. A stare dalla parte delle vittime, senza mezze misure.E Netanyahu lo ha ignorato. Ha scelto il silenzio. Ma non per rispetto, perché non c'è rispetto dove non c'è coscienza. Perché non si può rendere omaggio a chi ha detto la verità, se quella verità ti condanna. Ed è giusto così. E va bene così. Perché ci sono silenzi che non sono una mancanza. Sono una conferma.
10 giorni fa