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3 mesi fa
Io ci sto provando a guardare il figlio del secolo, qualche puntata la digerisco meglio, altre peggio. Sarà che sono cresciuto un po' anche con le storie di chi questa robaccia l'ha vissuta. Sarà che alcune scelte mi lasciano perplesse, tipo lvi che a volte mi sembra un po' una macchietta, quasi una caricatura. Probabilmente è voluta ma lo digerisco male. Però fa tanto riflettere, è tutto lì, è tutto nella storia, in ciò che abbiamo vissuto, è già successo tutto e non succederà di nuovo, forse, ma è incredibile quanto facciamo fatica a imparare dai nostri stessi errori. Il popolo della paura è una delle espressioni che mi si sono stampate in mente perché Nonna diceva una cosa simile, diceva che c'era un timore latente, una sorta di tensione come quando hai a che fare con una persona che sai che se dici una cosa che non le piace sbrocca e quindi cammini sulle uova anche a dire cose banali. E poi finisci per dire solo quelle sperando di portare a casa la ghirba. Quanto è importante conoscere da dove siamo arrivati e cosa ci ha portato fino qua? Secondo me tantissimo perché altrimenti si rischia di ridurre tutto ai treni in orario ignorando che follia e totalitarismo non sono mai cose buone indipendentemente dai colori che indossano. Li ho visti gli occhi di chi quegli anni li ha vissuti, di chi c'era, persone che non si capacitano di come se ne possa parlare con nostalgia, persone che hanno lottato per noi e sono ancora qua. Ma per quanto ancora? Sono gli ultimi anni in cui qualcuno ci può raccontare ciò che era, poi ci sono i libri, le parole su carta ma gli occhi mancheranno e quel tremolio nella voce incrinata da un'emozione che non passa con gli anni diventeranno solo un ricordo. Ecco perché se ne parla, perché non bisogna smettere di parlarne e perché quella che è a tutti gli effetti un'opera destinata all'intrattenimento diventa argomento di discussione. Marinelli è bravo di quelli bravi davvero nell'interpretare lvi, capisco anche perché dica che ha sofferto nel farlo. Certo, probabilmente è pure una dichiarazione paracula ma per quanto il lavoro sia pur sempre lavoro ci sono lavori che si fanno più volentieri, altri meno e altri ancora che li fai ma soffri a farli. Non lo trovo poi così strano specie perché calarsi in quella parte vuol dire rivivere anche quella storia macchiata di sangue, bugie, tradimenti e crimini. Oggi qualche volta leggo qualcuno che scrive che siamo in una dittatura ma se lo fossimo davvero quel qualcuno non potrebbe scriverlo. Oggi siamo fortunati per quanto le cose non vadano poi così bene e se non ci rendiamo conto della fortuna che abbiamo probabilmente quella lezione dobbiamo ripassarla ancora un po'. Finché dura. #manuscrivecose
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