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    Autoepitaffio


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    • Maschio (Etero)

    2011-09-06-350-Jonathan-Munshi-The-oncoming-storm.jpg

    Goffo poeta amante della luna

    fu la paura l'unica sua sorte

    e gli bastò. Sapeva che la vita

    per i mortali è rischio o rinuncia,

    l'ambire troppo segno di follia,

    che l'orrido nasconde una bellezza.

    Visse per vivere, avendo compagna

    quotidiana la morte, la cui posta

    è uno splendido corpo o il tuo destino.

    Seppe che il meglio è ciò che s'abbandona

    perché sta già alla spalle,

    il rito quotidiano atroce noia,

    l'approdo della vita l'impossibile.

    Conobbe la prigione, l'ostracismo,

    l'esilio e le molteplici offese

    dell'umana viltà, ma sulla corda

    lo sorresse, stoico equilibrista,

    una finestra aperta sull'abisso

    per godersi le luci dell'alba.

    Non volle cerimonie, lutto o pianto

    né tumulo di sabbia per le ceneri:

    aborrendo la quiete anche da morto,

    le affidò all'onda perenne del mare

    sognando il tuffo di un ragazzo.

         

    (New York, 1989)

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    Goffo poeta amante della luna

    fu la paura l'unica sua sorte

    e gli bastò. Sapeva che la vita

    per i mortali è rischio o rinuncia,

    l'ambire troppo segno di follia,

    che l'orrido nasconde una bellezza.

    Visse per vivere, avendo compagna

    quotidiana la morte, la cui posta

    è uno splendido corpo o il tuo destino.

    Seppe che il meglio è ciò che s'abbandona

    perché sta già alla spalle,

    il rito quotidiano atroce noia,

    l'approdo della vita l'impossibile.

    Conobbe la prigione, l'ostracismo,

    l'esilio e le molteplici offese

    dell'umana viltà, ma sulla corda

    lo sorresse, stoico equilibrista,

    una finestra aperta sull'abisso

    per godersi le luci dell'alba.

    Non volle cerimonie, lutto o pianto

    né tumulo di sabbia per le ceneri:

    aborrendo la quiete anche da morto,

    le affidò all'onda perenne del mare

    sognando il tuffo di un ragazzo.

         

    (New York, 1989)

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